- Marchi d’ Eccellenza
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I Marchi d’ Eccellenza (MoE) sono dei “simboli”, delle “tacche”, posti sui cannoni dei carri armati che indicano, in un certo senso, l’ abilità del giocatore con un determinato mezzo.
La base utilizzata per il calcolo dei MoE è il danno (hp), sia diretto (danno inflitto) che da Assistenza (avvistando e/o “cingolando” un nemico che successivamente viene bersagliato dai nostri alleati).
Il valore di riferimento per il calcolo del MoE è quello dato dalla somma dei danni diretti e da Assistenza di tutti i giocatori che hanno utilizzato lo stesso carro negli ultimi 14 giorni.
Se la nostra media di danni con un carro è superiore ad una data percentuale della media del danno di tutti i giocatori che hanno usato lo stesso carro negli ultimi 14 giorni allora ci meritiamo un MoE su questo carro.
Esistono 4 MoE, in base alla percentuale sui danni medi (ricordate che si parla SEMPRE di danni diretti + danni da Assistenza).
1° MoE > 65% (una “tacca” sul cannone)
2° MoE > 85% (due “tacche” sul cannone)
3° MoE > 95% (tre “tacche” sul cannone)
4° MoE 100% (tre “tacche” dorate sul cannone)
Per capirci meglio facciamo un banale esempio.
Diciamo che negli ultimi 14 giorni 100 giocatori hanno giocato con l’ E100.
C’ è chi ha fatto 1100hp di danno, chi 800hp, chi 1500hp… la media matematica del danno tra tutti i giocatori, data dalla somma di tutti i danni inflitti diviso il numero dei giocatori, è pari a 1000hp tondi tondi.
Questo valore, 1000hp, sarà la base per il calcolo del MoE.
Per ricevere il 1° MoE, quindi, dovrò fare almeno il 65% del danno medio, quindi il 65% di 1000hp.
1000 x 65% = 650hp.
Stessa cosa per il 2° e 3° MoE, ovviamente con percentuali diverse (quindi 850hp per il 2° MoE e 950hp per il 3° MoE).
Allora è “facile”, basta fare una manciata di belle partite ed è fatta… eh no.
Fare una partita buona per il MoE (nell’ esempio di prima fare almeno 650hp di danno per il 1° MoE, 850hp per il 2° MoE e 950hp per il 3° MoE) aumenta la nostra corsa verso il MoE, ma non è sufficiente.
I MoE vengono calcolati usando l’ EMA (Exponential Moving Average).
Ogni partita che facciamo alza o abbassa la nostra possibilità di raggiungere un MoE. Partita brutta la % cala, partita buona la % cresce.
Più siamo costanti (nel bene o nel male) più il MoE si avvicina (o allontana).
Non basta superare la % di riferimento, bisogna anche essere costanti.
La partita brutta capita a tutti, ma non influisce pesantemente sul MoE, almeno non quanto influiscono alcune partite buone.
Vediamo qualche esempio dell’ EMA (in orizzontale il numero di partite, in verticale i danni):
Come vedete dall’ immagine qui sopra questo giocatore non è molto costante.
Una partita negativa abbassa i progressi verso il MoE, e più partite negative consecutive lo abbassano un po’ più in fretta.
Ecco qui sopra un buon giocatore, con poche partite negative.
Queste “brutte” partite influenzano in minima parte il progresso verso il MoE, e vengono ampiamente compensate dalle partite buone, specie se fatte “in serie”, una dopo l’ altra.
Come vedete da entrambe le immagini l’ EMA di partenza è 0, e non basta una buona partita per farlo schizzare in alto, ma segue una progressione “lenta” che permette così al gioco di non regalare MoE “a caso”, ma di assegnarli solo ai giocatori meritevoli e costanti.
by Giampyx